Il legame tra gli anziani e gli animali domestici: un rapporto fondamentale per la salute e il benessere
Secondo i dati recenti dell’Osservatorio di FederAnziani Senior Italia, il 39% degli over 65 in Italia possiede un animale domestico, una cifra che rappresenta circa 2,1 milioni di persone. Questo dato conferma quanto sia importante il rapporto con gli animali per la popolazione anziana, con un impatto diretto non solo sulla loro qualità della vita, ma anche sulla salute pubblica.
Gli anziani sono disposti a spendere una parte significativa della loro pensione, spesso limitata, per prendersi cura dei loro amici a quattro zampe. Mediamente, un anziano spende circa 786 euro all’anno per il proprio animale, con una spesa che include il cibo, le spese veterinarie e l’igiene, una somma che arriva fino a 1,4 miliardi di euro all’anno per il totale dei senior proprietari di animali.
L’importanza degli animali domestici per gli anziani
La compagnia degli animali è di importanza fondamentale per il benessere degli anziani. Il 93% degli intervistati ritiene che avere un animale domestico sia molto o abbastanza importante per il proprio stato d’animo e per la vita quotidiana. Gli animali non solo sono un valido supporto contro la solitudine, ma contribuiscono anche a ridurre lo stress e l’ansia, a migliorare l’umore e a stimolare l’attività fisica. Infatti, i possessori di cani, ad esempio, sono molto attenti alle necessità dei loro animali: l’82% porta il proprio cane a passeggio ogni giorno, e il 97% degli anziani intervistati considera la Pet Therapy molto o abbastanza utile per il sollievo da malattie o per il miglioramento del benessere psicologico.
Gli animali domestici, in particolare, sono riconosciuti come un efficace strumento di contrasto alla depressione e all’isolamento, fenomeni che colpiscono spesso la popolazione anziana, soprattutto quando vivono da soli. La presenza di un animale può alleviare il dolore emotivo e svolgere una funzione preventiva importante in relazione alla salute mentale degli anziani.
L’animale domestico e i risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale
Non solo il benessere degli anziani, ma anche l’economia sanitaria trarrebbe vantaggio dalla compagnia degli animali. Secondo FederAnziani, il possesso di un animale domestico potrebbe produrre risparmi significativi per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). È stato stimato che, con l’attività fisica stimolata dal possesso di un cane, e con gli effetti positivi sulla salute mentale, si potrebbero risparmiare circa 4 miliardi di euro all’anno nella gestione delle malattie croniche come l’ipertensione, il diabete e la depressione. L’attività fisica quotidiana, che gli animali spingono a fare, è fondamentale per la prevenzione di patologie metaboliche, mentre la sola presenza dell’animale contribuisce a ridurre la pressione sanguigna e a contrastare gli effetti negativi della solitudine.
Le difficoltà degli anziani con gli animali in vacanza e nelle strutture
Nonostante l’importanza del rapporto con gli animali, molti anziani si trovano di fronte a ostacoli quando si tratta di viaggiare o soggiornare in strutture residenziali. Solo il 38% degli anziani possiede un animale e va in vacanza con esso, mentre molti rinunciano a viaggi o vacanze per la difficoltà di trovare strutture che accettano animali. Il 20% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver rinunciato a una vacanza per questo motivo. Questo riflette una barriera sociale che potrebbe essere superata con politiche più inclusive che favoriscano la presenza degli animali in strutture ricettive e case di riposo.
Un cambiamento necessario: promuovere il diritto alla compagnia animale
La compagnia degli animali è una risorsa che va oltre il semplice conforto emotivo: è un potente alleato nella promozione della salute e del benessere degli anziani. Tuttavia, le strutture che ospitano anziani, come le case di riposo, devono adattarsi per soddisfare le esigenze dei residenti che possiedono animali. Dovrebbero essere previste normative più flessibili, che consentano agli anziani di portare con sé i propri animali, garantendo spazi adeguati, cure veterinarie e servizi di pet-sitting. Promuovere questa possibilità non solo migliorerebbe la qualità della vita degli anziani, ma rappresenterebbe anche un passo avanti nella creazione di un sistema sanitario che riconosca il valore della prevenzione e del benessere emotivo.