Bollette luce e gas, buone notizie: chi può richiedere fino a 2000 euro di rimborso

Arriva anche nel 2025 l’interessante possibilità di ottenere un contributo economico per le spese sostenute con le bollette di luce, acqua e gas: tutti i dettagli sul rimborso.

In ambito familiare o nella vita indipendente, le spese da sostenere sono sempre molte. Tra quelle che maggiormente continuano a pesare sulle spalle degli italiani ci sono le bollette di luce, acqua e gas. Neppure lo stipendio da lavoratore dipendente potrebbe bastare a far fronte alle incombenze economiche del mese.

donna con euro in mano scritta bonus
Bollette luce e gas: fino a 2000 euro di rimborso – senioritalia.it

Per questo, anche nel 2025, in alcuni casi si presenta la possibilità di usufruire di un notevole contributo sui pagamenti sostenuti. Viene perciò riconosciuto come “Bonus bollette”, ma si tratta di fatto di un rimborso deciso da un datore di lavoro per alleggerire le fatiche finanziare dei suoi dipendenti.

Questa agevolazione si inserisce nell’ambito dei cosiddetti “fringe benefit”, che vengono decisi autonomamente dalla stessa azienda per cui si lavora. Definiti anche “compensi in natura”, sono dei benefici erogati dal datore che non vanno ad impattare sul suo reddito imponibile se entro determinate soglie.

Spaziano infatti, dall’auto aziendale agli aiuti per l’affitto o il mutuo, fino come in questo caso, ad una cifra mirata ad ammortizzare le bollette. Naturalmente la Legge di Bilancio per l’anno in corso, confermata il 30 dicembre 2024, ha stabilito le somme richiedibili e la modalità di domanda.

Rimborso bollette per lavoratori dipendenti: tutto sul fringe benefit 2025

Un datore di lavoro ha la possibilità di dimostrare una particolare attenzione per i suoi dipendenti, anche decidendo di contribuire in modo importante nelle sue spese quotidiane. Per far fronte alle uscite relative alle bollette di luce, acqua e gas, l’azienda potrà dunque erogare determinate somme extra stipendio che rimarranno esentasse.

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Rimborso bollette per lavoratori dipendenti – senioritalia.it

I limiti sono così stabiliti: per i dipendenti senza figli a carico, la soglia non può superare i 1.000 euro, per i lavoratori con figli a carico invece, può raggiungere un massimo di 2.000 euro. Qualora l’importo del fringe benefit dovesse superare quanto deciso dalla Legge di Bilancio, l’intero contributo sarà soggetto a tassazione come reddito.

É chiaro che si tratta di un bonus a totale discrezione dell’azienda stessa, pertanto non rappresenta un’opportunità esigibile da qualunque datore di lavoro, che non sarà mai obbligato ad elargire questa somma extra. Nel caso in cui lo stesso decida di offrire ai suoi lavoratori la possibilità di usufruire di questo fringe benefit, dovrà essere il dipendente stesso a presentare la sua domanda.

La richiesta di rimborso dovrà essere corredata dalla completa documentazione con la quale vengono attestate tutte le spese sostenute per le utenze o eventualmente, una dichiarazione sostitutiva con tutti i dettagli dall’importo al numero della fattura.

Insieme a questa, dovrà essere allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale si dichiara che le bollette in questione non sono già state oggetto di rimborso da parte di altri datori. Nella possibilità di contributo rientrano inoltre, anche eventuali utenze condominiali corrisposte dal lavoratore o bollette intestate a nome del proprietario di una casa in affitto.

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