Come sommare assegno di vedovanza e pensioni: la domanda da fare all’INPS

Quali documenti preparare e come fare domanda all’INPS per sommare l’assegno di vedovanza alle pensioni percepite.

In Italia, molte prestazioni previdenziali e assistenziali rimangono inesplorate dai cittadini, spesso per mancanza di informazione o per dimenticanza.

Uomo contanti euro
Come sommare assegno di vedovanza e pensioni percepite: la domanda da fare all’IINPS – Senioritalia.it

Tra queste, l’assegno di vedovanza rappresenta una delle opportunità meno sfruttate dai pensionati, nonostante possa significare un incremento notevole nella pensione mensile e la possibilità di recuperare arretrati fino a cinque anni precedenti.

Assegno di vedovanza e pensioni: come fare domanda INPS

L’assegno di vedovanza è una somma aggiuntiva destinata a coloro che già percepiscono una pensione di reversibilità, ma le sue specificità sono poco note ai più. Questa prestazione si rivolge a chi ha perso il coniuge lavoratore dipendente o pensionato del settore pubblico o privato, escludendo i titolari di pensioni derivanti da lavoro autonomo.

Per accedere all’assegno di vedovanza è necessario soddisfare alcuni criteri: essere titolare della pensione di reversibilità, avere un grado di invalidità che comporti l’indennità di accompagnamento o una riduzione totale della capacità lavorativa al 100%, non superare un determinato limite reddituale annuo. In particolare, il reddito annuo non deve eccedere i 32.148,88 euro. Tuttavia, per ottenere l’intero importo dell’assegno (52,91 euro al mese), il reddito non deve superare i 28.659,42 euro.

Scritta INPS
Assegno di vedovanza e pensioni percepite, come sommarli: la domanda da fare all’INPS

La procedura per richiedere questa prestazione prevede la presentazione di una domanda all’INPS. È importante sottolineare che l’assegno ha caratteristiche retroattive: sebbene sia soggetto a prescrizione quinquennale, è possibile richiederne il pagamento retroattivo qualora i requisiti fossero già soddisfatti nei cinque anni antecedenti alla domanda. Questo significa che potrebbero essere recuperati fino a cinque anni di arretrati in un’unica soluzione – quasi 3.180 euro – rappresentando così un sostegno economico significativo per chi vive momenti difficili dopo la perdita del coniuge.

La storia riportata dalla nostra lettrice riguardante sua madre evidenzia come spesso ci si trovi davanti a diritti previdenziali poco conosciuti ma estremamente utili. La signora in questione potrebbe beneficiare dell’assegno aggiuntivo grazie alla sua condizione (invalida al 100% e percettrice dell’indennità d’accompagnamento) e alla percezione della pensione di reversibilità del marito deceduto. È fondamentale quindi avvicinarsi alle istituzioni previdenziali con consapevolezza dei propri diritti e delle opportunità offerte dal sistema italiano in termini assistenziali e previdenziali.

L’INPS mette a disposizione sul proprio sito web tutte le informazioni necessarie ed è sempre possibile rivolgersi agli uffici territorialmente competenti per ricevere assistenza nella presentazione delle domande. Comprendere appieno le proprie possibilità in termini previdenziali significa poter accedere a risorse economiche importantissime che possono fare la differenza nel bilancio familiare mensile e contribuire significativamente al benessere dei cittadini più vulnerabili.

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