Demenza, ansia e depressione, così gli animali da compagnia mettono un freno ai farmaci per gli over 65.
La posizione degli over 65 e degli anziani nella società moderna è sempre più complessa. Spesso si trovano ad avere a che fare con isolamento sociale, la perdita delle persone care e la diminuzione di interazioni sociali. Queste condizioni possono creare il terreno fertile per l’insorgenza di disturbi come ansia e depressione che a loro volta vanno ad aggravare ulteriormente la sensazione di solitudine, creando così un circolo vizioso difficile da spezzare.
A questo va ad aggiungersi l’insorgenza di malattie come la demenza, che arrivano a isolare ulteriormente i soggetti anziani, in una spirale da cui non sembra esserci via d’uscita se non quella dei farmaci che, oltre a essere spesso costosa, va a talvolta ad alimentare il senso di precarietà e isolamento.
In questo quadro, l’adozione di un animale domestico non è solo una scelta di compagnia, ma può rappresentare un vero e proprio investimento per la salute degli over 65 e anche un notevole risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Nel corso del sessantanovesimo Congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), la presenza di un animale domestico nella vita degli over 65 contribuisce a ridurre la necessità di farmaci per demenza, ansia e depressione. Questa diminuzione ha una diretta conseguenza anche sulla sanità pubblica andando generare un risparmio stimato intorno ai 4 miliardi di euro l’anno.
Cani, gatti e altri animali domestici, oltre a essere dei fedeli compagni per la vita, sono anche dei potenti alleati per la salute. La loro presenza in casa, infatti, riduce la solitudine e stimola l’attività motoria, andando a generare dei cambiamenti fisiologici significativi, come l’abbassamento della pressione sanguigna e il rallentamento del ritmo cardiaco e respiratorio.
Queste riduzioni hanno dirette conseguenze sulla salute dell’apparato cardiovascolare, andando a ridurre il rischio di infarto e ictus. Uno studio pubblicato sulla nota rivista Circulation ha inoltre evidenziato che la presenza di un cane in casa arriva a ridurre del 33% il rischio di morte nei pazienti che hanno avuto un infarto e vivono da soli. Inoltre, la presenza di un animale domestico riduce del 15% il numero delle visite mediche negli anziani.
Un recente studio condotto da VETeris e Humanimal su anziani con demenza lieve ha mostrato che. L’introduzione di cani addestrati in una RSA di Firenze ha ridotto del 83.3% i disturbi psico-comportamentali tipicamente associati alla demenza. Gli animali domestici sono infatti in grado di sviluppare un sistema comunicativo non verbale che favorisce il benessere mentale e fisico degli animali.
Tuttavia, prima di introdurre un animale domestico in casa è bene assicurarsi che l’over 65 sia in grado di prendersene cura nel giusto modo o che abbia un supporto adeguato, per rispondere a tutti quelli che sono i bisogni e le necessità degli amici a quattro zampe.
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