Non tutti lo sanno, ma anche in regime forfettario per la Partita Iva è possibile chiedere detrazioni: ecco quali sono.
Il regime forfettario è stato introdotto per semplificare la vita fiscale di piccoli imprenditori e professionisti, offrendo vantaggi come un minor carico tributario e adempimenti contabili ridotti.
Nonostante i suoi benefici, una delle principali criticità è la limitazione nell’accesso alle detrazioni e deduzioni fiscali. Tuttavia, esistono situazioni in cui i contribuenti forfettari possono beneficiare di alcune forme di detrazione.
Optare per il regime forfettario significa pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef con aliquote vantaggiose del 5% o del 15%, a seconda della fascia di reddito. Questo sistema esclude le tradizionali deduzioni o detrazioni sul reddito imponibile, calcolando l’imposta in modo forfetario sui ricavi. Le deduzioni e detrazioni previste dalla normativa italiana sono numerose, ma per chi è nel regime forfettario sembra non esserci questa possibilità. Nonostante ciò, i contributi previdenziali obbligatori rimangono deducibili, rappresentando un importante sollievo fiscale per i lavoratori autonomi.
Il vero vantaggio del regime forfettario risiede nella modalità semplificata con cui viene determinato il reddito imponibile: applicando un coefficiente di redditività ai ricavi si ottiene direttamente l’imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva, favorevole per chi ha costi operativi bassi. Un’altra possibilità per accedere alle detrazioni fiscali nel regime forfettario è avere fonti di reddito aggiuntive soggette all’Irpef. Avere altri tipi di redditi, come quelli da lavoro dipendente o da affitto, permette di applicare le consuete detrazioni previste dalla legge italiana. Ad ogni modo, le deduzioni e detrazioni riguardano:
Questa opportunità è significativa per molti lavoratori autonomi che, pur avendo scelto il regime forfettario, non vogliono rinunciare al beneficio delle detrazioni fiscali su altre tipologie di reddito. È quindi fondamentale valutare attentamente la propria situazione reddituale complessiva prima di escludere la possibilità di ottenere rimborsi o riduzioni d’imposta.
Ad ogni modo, a differenza del regime ordinario, il forfettario è molto più conveniente al netto delle minori detrazioni fiscali. Nel forfettario, quando si parla di tasse, si applica un coefficiente tra il 40% e l’86% a seconda del tipo di attività (specificato nel Codice Ateco). Inoltre, l’imposta sostitutiva è nettamente inferiore all’IRPEF ordinaria: 5% per i primi 5 anni e poi del 15%, mentre quell’ordinaria varia dal 23% al 43% ordinaria per i redditi elevati.
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