La malattia della mamma di Simone Cristicchi: i sintomi, come si cura e come interagire. Tutto quello che c’è da sapere.
Simone Cristicchi è tornato al Festival di Sanremo con Quando sarai piccola, un brano che ha scritto quando la madre è stata colpita da emorragia cerebrale. All’interno della canzone, il cantautore descrive la nuova vita di mamma Luciana tornata ad essere una bambina. Un brano toccante che mette in luce un momento particolare della vita in cui i genitori si trasformano in figli e viceversa. Sin dalla prima serata del Festival, Simone Cristicchi ha emozionato tutti con un brano intenso che ha acceso i riflettori su una malattia che, secondo gli esperti, colpisce circa 12-15 persone su 100.000 ogni anno.
La signora Luciana aveva 62 anni quando è stata duramente colpita da un’emorragia cerebrale. Era sola in casa e quando i figli si sono accorti delle sue condizioni era troppo tardi. La mamma dell’artista ha trascorso un periodo in terapia intensiva in attesa di un miracolo che è poi avvenuto anche se, oggi, la signora Luciana non è più quella di prima. “È tornata bambina, ma Luciana sorride, sorride comunque”, le parole del cantautore a Vanity Fair.
L’emorragia cerebrale è una perdita di sangue all’interno del cervello causata dalla rottura di un vaso sanguigno. Le cause di un’emorragia cerebrale sono diverse: può essere provocata, ad esempio, da forti traumi cranici o da condizioni che causano l’indebolimento dei vasi cerebrali come ipertensione arteriosa, trasformazione emorragica di un ictus ischemico, anomalie dei vasi sanguigni, malattie ematologiche, tumori cerebrali, malattie del fegato.
I sintomi sono vari, ma quelli più comuni sono:
La patologia viene diagnosticata con una TAC o con una risonanza magnetica. Dopo aver ricevuto la diagnosi, il medico procede a stabilire la cura che varia in base alla gravità dell’emorragia. In alcuni casi può essere necessaria l’operazione chirurgica mentre in altre situazioni si procede con una cura farmacologica che può includere antipertensivi, antidolorifici, corticosteroidi e diuretici.
L’età del paziente e l’entità del sanguinamento incidono sulla ripresa. Il recupero funzionale è cognitivo è variabile ma è fondamentale la terapia con professionisti del settore. Anche i parenti dei pazienti, inoltre, possono aiutare la ripresa parlando e aiutandoli a muoversi con cautela. In ogni caso, è fondamentale la presenza di personale medico specializzato.
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