Allarme pensioni all’estero, rischi di perdere per sempre l’assegno, il Fisco ti controlla. Ecco come

Controlli stringenti per i pensionati all’estero: il Fisco potrebbe richiedere la restituzione della pensione. Come evitare di dover rimandare indietro l’assegno pensionistico.

Ogni anno l’INPS si occupa di effettuare numerosi accertamenti sulle pensioni, in modo tale da scovare eventuali problematiche o situazioni fuori norma da regolamentare. Questi controlli sono incentrati sia sui pensionati residenti in Italia sia sugli italiani che pur vivendo all’estero ricevono la pensione italiana.

Anziano disperato
Allarme pensioni all’estero, rischi di perdere per sempre l’assegno, il Fisco ti controlla. Ecco come (senioritalia.it)

Quest’anno l’INPS si è particolarmente interessata di avviare un processo di verifica per i pensionati che riscuotono l’assegno previdenziale all’estero. Per quanto riguarda gli anni 2025-2026, infatti, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale procederà con un particolare accertamento, così da garantire che i pagamenti delle pensioni vengano erogati esclusivamente ai legittimi beneficiari. Si tratta di una misura volta a contrastare eventuali irregolarità e a ridurre il rischio di pagamenti non dovuti.

Pensionati residenti all’estero: il documento da inviare per non perdere la pensione

L’INPS si occupa di monitorare eventuali irregolarità sulla riscossione dell’assegno previdenziale, tra le problematiche più comuni che tenta di arginare troviamo la riscossione della pensione di un pensionato deceduto, la cui morte non è stata comunicata all’Istituto. Per questo motivo, i residenti all’estero devono inviare all’INPS un documento molto particolare: l’attestazione di esistenza in vita. Questa deve essere inviata all’INPS entro scadenze estremamente rigide, superate le quali verrà applicata una particolare condizione sulla riscossione della pensione.

Anziano
Pensionati residenti all’estero: il documento da inviare per non perdere la pensione (senioritalia.it)

L’attestazione di esistenza in vita si divide in due fasi distinte. La prima fase, avrà luogo da marzo a luglio 2025, e riguarderà i pensionati che vivono in:

  • America
  • Asia
  • Estremo Oriente
  • Paesi Scandinavi
  • Stati dell’Est Europa e paesi limitrofi.

La Citibank N.A. è stata incaricata di occuparsi delle attestazioni in vita e inizierà a inviare le prime richieste a partire dal 20 marzo 2025. I pensionati dovranno inviare la documentazione compilata entro il 15 luglio 2025. Nel caso in cui questo non dovesse avvenire, l’INPS adotterà una misura transitoria. Invierà il pagamento della pensione di agosto, tuttavia i pensionati potranno riscuotere l’assegno esclusivamente presso le agenzie Western Union del paese di residenza. Nel caso in cui, il pensionato non dovesse riscuotere personalmente la pensione oppure non dovesse inviare la documentazione richiesta entro il 19 agosto 2025, il pagamento della pensione sarà sospeso a partire da settembre 2025.La seconda fase prenderà il via a partire da settembre 2025 a gennaio 2025 e interesserà i seguenti paesi:

  • Europa
  • Africa
  • Oceania

Le comunicazioni saranno inviate a partire dal 17 settembre 2025, e i pensionati dovranno fornire la loro attestazione di esistenza in vita entro il 15 gennaio 2026. Anche in questo caso, se il pensionato non fornirà la documentazione nei tempi previsti, il pagamento della rata di febbraio 2026 potrà avvenire in contanti presso le agenzie Western Union. Se l’assegno non verrà riscosso personalmente o l’attestazione non sarà prodotta entro il 19 febbraio 2026, il pagamento sarà sospeso dalla rata di marzo 2026.

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