L’artrite reumatoide è una malattia che causa molti disturbi, ecco uno dei primi sintomi ai quali è importante fare attenzione.
Il tema delle malattie reumatologiche per molti è ancora avvolto da una serie di dubbi e poca conoscenza approfondita, anzitutto per l’errore di pensare che riguardino solamente le persone avanti con gli anni o anziane.

A fare chiarezza sul tema delle malattie reumatologiche, come la famosa artrite reumatoide, le spiegazioni della dottoressa Marta Riva, Responsabile della Reumatologia di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Artrite reumatoide, i sintomi a cui fare attenzione
“La donna è più colpita perché ha un sistema immunitario che funziona in modo differente da quello dell’uomo. La donna ne ha uno più reattivo, più scattante, che protegge con più vigore dalle infezioni ma ha una minor tolleranza antigenica, rispetto all’uomo, e per questo è più soggetta alle allergie e alle malattie autoimmuni, come sono la maggior parte delle patologie reumatologiche”. Con questa specifica, la dottoressa Riva spiega il motivo per cui le malattie reumatologiche colpiscono maggiormente le donne.

Nello specifico dell’artrite reumatoide, tra tutte le artriti è quella più nota e diffusa, il cui primo sintomo, come spiega la dottoressa, “è un dolore articolare che si sviluppa anche a riposo, fin dal mattino e a volte anche durante la notte. È un dolore di tipo “meccanico”, che peggiora con gli sforzi, con il movimento, e che a volte può essere conseguenza di un trauma o di interventi chirurgici o di altre procedure eseguite in precedenza.
Al dolore si accompagna una certa rigidità articolare che rende difficoltosi i movimenti”. Il medico spiega però che non sempre i sintomi sono così evidenti, il consiglio quindi, in caso di dolori costanti come un mal di schiena che non riesce a farci dormire, è importante sottoporsi a una visita reumatologica.
Altro consiglio di Riva è di fare movimento: “È provato che le persone che si muovono di meno o che magari sono sovrappeso o addirittura obese hanno un peggioramento del quadro articolare infiammatorio. Il movimento, naturalmente quello mirato e proporzionato allo specifico stato di salute, aiuta a stare meglio.
Dal punto di vista del peso, può capitare che il paziente che è sovrappeso tenda a fare sempre meno movimento perché ha dolore, ma anche perché socialmente si vergogna a mostrarsi. Questo crea un circolo vizioso errato, perché la mancanza di movimento peggiora la sua situazione e può anche contribuire, tra l’altro, ad aumentare il rischio cardiovascolare che nei pazienti che hanno un’artrite è già di per sé piuttosto alto”.
Per quanto riguarda infine la possibilità di prevenire la malattia, la dottoressa spiega che non esiste una prevenzione pura, ma solamente fare prima possibile una visita specialistica alla comparsa dei primi disturbi, così da poter intervenire per rallentare quanto prima possibile la progressione della malattia.