Bancomat rivoluziona le commissioni: dal luglio 2025 entrano in vigore nuove tariffe per i pagamenti con carta.
Il mondo dei pagamenti digitali sta per assistere ad un cambiamento significativo, uno di quelli che ti fanno alzare un sopracciglio mentre sorseggi il caffè al bar. A partire dal 1° luglio 2025, il circuito Bancomat introdurrà un nuovo sistema di commissioni per le transazioni con carta, una svolta che non riguarda solo i commercianti ma che, inevitabilmente, potrebbe farsi sentire anche sulle tasche dei consumatori.
Dopo oltre due anni dall’ultima revisione, il nuovo listino porterà con sé delle novità che meritano di essere conosciute e valutate dal consumatore. Come cambierà la vita di tutti i giorni del consumatore? E, soprattutto, quanto ci costerà pagare anche le spese più piccole, tipo un cornetto al volo? Fino ad ora pagare con la carta ci sembrava pratico, in futuro forse dovremmo rivedere questa abitudine.
Con l’estate 2025 alle porte, il circuito Bancomat cambia passo, e lo fa introducendo un nuovo sistema di commissioni che punta a rendere i costi delle transazioni più flessibili. La novità principale riguarda l’adozione di un modello “a scaglioni”: le commissioni non saranno più una cifra fissa ma varieranno in base a quanto spendi. In parole povere, pagare un caffè avrà una commissione quasi simbolica, mentre per acquisti più importanti, come una cena o un paio di scarpe, il costo salirà in proporzione.
L’idea è quella di mantenere competitivo l’uso del circuito Bancomat, cercando di offrire ai negozianti un’alternativa meno pesante rispetto ai giganti internazionali come Visa e Mastercard. Parlando di numeri, le nuove tariffe oscillano tra lo 0,2% e lo 0,3% sul valore della transazione, una percentuale decisamente più bassa rispetto allo 0,7% medio delle carte di debito internazionali e all’1,2% delle principali carte di credito.
Questo cambiamento non è arrivato dal nulla. A spingere questa trasformazione è stato l’ingresso del fondo FSI nel capitale di Bancomat, che con il suo 44% è diventato il maggiore azionista. Questa mossa ha dato il via a un processo di modernizzazione, con l’obiettivo non solo di rafforzare la presenza del circuito in Italia, ma anche di guardare oltre confine, stringendo collaborazioni con colossi digitali come Apple Pay e Amazon.
La domanda che tutti si pongono, però, è sempre la stessa: chi si accollerà queste nuove commissioni? Al momento non è chiaro se i costi extra verranno assorbiti dalle banche e dagli intermediari finanziari, che quindi vedrebbero ridotti i loro margini di guadagno, o se saranno gli esercenti a farsene carico, magari ritoccando al rialzo i prezzi per non rimetterci.
Quel che è certo è che questa revisione delle tariffe vuole trovare un equilibrio tra l’esigenza di far quadrare i conti del circuito e la volontà di non scoraggiare l’uso delle carte da parte dei clienti. Del resto, le Bancomat continuano a essere le carte più utilizzate in Italia, con oltre 29 milioni di tessere in circolazione e numeri che parlano chiaro: 390 milioni di pagamenti e 66 milioni di prelievi all’anno. Le transazioni con carta di debito rappresentano oggi il 58% dei pagamenti elettronici nel nostro Paese.
Ma le novità non si fermano qui. Oltre al restyling delle commissioni, Bancomat sta spingendo sull’acceleratore della digitalizzazione. Sono già in corso accordi con le principali piattaforme di pagamento digitale per rendere le carte sempre più integrate con smartphone e dispositivi indossabili. L’idea è semplice: permettere pagamenti veloci, sicuri e senza contatto, insomma, addio portafogli gonfi di carte e benvenuti tap sul telefono.
Insomma, dal luglio 2025 qualcosa cambierà, e non poco. Resta da vedere se queste modifiche saranno accolte come un passo avanti verso un futuro più smart o come l’ennesima scocciatura per chi già fatica a tenere il conto di tutte le spese. La sfida per Bancomat sarà quella di trovare il giusto equilibrio tra innovazione, praticità e costi, continuando a essere il punto di riferimento nei pagamenti digitali in Italia, senza far storcere il naso a commercianti e clienti.
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