Cucinare con l’olio giusto aiuta la salute: la top 3 da acquistare per una scelta consapevole

Quando cuciniamo è importante utilizzare l’olio giusto, importante per aiutare la salute: la top 3 da acquistare per una scelta consapevole.

Non tutti ci pensano, ma esistono diversi tipi di olio, le cui opzioni in questi anni sono aumentate, ognuno dei quali è più adatto per cucinare. Ecco i 3 migliori e peggiori oli per cucinare secondo un’esperta di nutrizione.

bottiglie di olio
Cucinare con l’olio giusto aiuta la salute: la top 3 da acquistare per una scelta consapevole – senioritalia.it

Kerry Hackworth lavora nel campo dell’alimentazione e della nutrizione da quasi un decennio, ed ha condiviso sul web una guida con importanti consigli su come si dovrebbe scegliere l’olio giusto per cucinare, facendo una top 3 da acquistare.

Olio per cucinare, come fare la scelta giusta

Secondo l’esperta di alimentazione, quando si sceglie un olio per cucinare, le migliori opzioni sono quelle ricche di grassi polinsaturi e monoinsaturi, in quanto hanno un punto di fumo relativamente alto. Ecco quindi i 3 tipi di oli per cucinare migliori, sia per la questione legata al punto di fumo che di conseguenza per la salute.

olio in padella
Olio per cucinare, come fare la scelta giusta – senioritalia.it

1. Olio di avocado. Questo olio è in cima alla lista quando si tratta di benefici per la salute e punto di fumo, e sia per il sapore che per le sostanze nutritive che possiede, il suo consumo è andato sempre più aumentando. L’olio di avocado è infatti ricco di acido oleico, che è stato associato all’abbassamento del colesterolo delle lipoproteine ​​a bassa densità (LDL) e all’aumento dei livelli di colesterolo HDL, ed ha anche uno dei punti di fumo più alti, fino a 520 °F, perfetto da usare per le cotture inclusa la frittura. Non dimenticare però che alcuni dei benefici nutrizionali dell’olio di avocado, come la clorofilla antiossidante, possono essere degradati ad alte temperature.

2. Olio d’oliva. Vicki Shanta Retelny, RDN, dietista nutrizionista registrata e autrice di Total Body Diet For Dummies, consiglia l’olio extravergine di oliva per temperature di cottura basse o medie, in quanto sebbene sia salutare per il cuore, sopporta meno le alte temperature rispetto all’avocado – per questo non dovrebbe essere utilizzato per friggere o grigliare.

3. Olio di canola. Meno conosciuto rispetto agli altri, l’olio di canola ha un sapore delicato, ed aiuta la riduzione del colesterolo totale e del colesterolo LDL negli adulti di età superiore ai 50 anni. Anche se non ha il punto di fumo più alto degli oli da cucina, è comunque abbastanza alto da poterlo usare per friggere i cibi.

olio di avocado
Olio per cucinare, come fare la scelta giusta – senioritalia.it

Quali sono, invece, gli oli peggiori per cucinare? Alcuni oli che hanno più grassi monoinsaturi e polinsaturi sono anche più sensibili al calore elevato, e quindi più rischiosi per la salute. Gli oli di noci e semi, in particolare, non dovrebbero essere riscaldati, così come gli oli aromatizzati – come l’olio al tartufo o l’olio all’aglio. Capitolo a parte per il famoso e molto dibattuto olio di cocco, circondato da alcune controversie.

Quest’olio ha una maggiore quantità di grassi saturi, che in alte quantità possono essere rischiosi per la salute del cuore. Ad oggi, non ci sono stati studi clinici randomizzati (il gold standard della ricerca) che abbiano esaminato i risultati cardiovascolari e il consumo di olio di cocco. Nel complesso, i ricercatori ritengono che il cocco non abbia prove sufficienti per sostenerlo come un olio “sano”. Se lo tieni in dispensa, cerca di usarlo con parsimonia.

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