Hai il vizio del fumo? Te lo fanno passare i vicini di casa: in questi spazi del condominio rischi fino a 800 euro di multa

Se hai il vizio del fumo ma vivi in un condominio, attenzione agli spazi: rischi fino a 800 euro di multa se qualche vicino se ne accorge.

Le leggi legate al fumo negli anni hanno visto una crescita e modifica, dettata anche dall’attenzione alla salubrità ambientale ed al diritto alla salute. Ma cosa dice la legge riguardo i fumatori che vivino in condomini?

Persona che fuma
Hai il vizio del fumo? Te lo fanno passare i vicini di casa: in questi spazi del condominio rischi fino a 800 euro di multa-Senioritalia.it

La Legge 3 del 16 gennaio 2003 (art. 51), rubricata “Tutela della salute dei non fumatori” ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi, con le sole eccezioni dei locali riservati ai fumatori e degli ambiti strettamente privati (abitazioni civili); al contempo è permesso di conseguenza creare degli appositi locali per fumatori, sempre seguendo le indicazioni della legge.

Fumare in spazi condominiali, cosa dice la legge

Per capire cosa dice la legge per chi fuma in condominio, bisogna ricordare la base della normativa antifumo, presente nell’art. 32 della Costituzione, che parla del fondamentale diritto indisponibile dell’individuo ed interesse generale della collettività volto alla tutela della salute dei non fumatori, con l’obiettivo della massima estensione possibile del divieto di fumare, che, come tale, deve essere ritenuto di portata generale, con la sola, limitata esclusione delle eccezioni espressamente previste.

mozzicone di sigaretta nel prato
Fumare in spazi condominiali, cosa dice la legge – senioritalia.it

La legge non vieta di fumare nella propria abitazione, ma lo vieta negli spazi pubblici e aperti al pubblico. Per quanto riguarda quindi gli spazi condominiali, bisogna considerare tutte le aree dell’edificio e adiacenti che sono di proprietà di tutti i condomini, in proporzione ai rispettivi millesimi: tetto, terrazzo, portoni, scale, vestiboli, portici, cortili, locali in comune, ascensori, parcheggi e facciate, per citare gli esempi più comuni.

Secondo il Ministero della Salute, nella nota 1505 del 24 gennaio 2005, il divieto di fumo è volto all’esigenza di garantire, anche in ambito condominiale, la tutela della salute dal fumo passivo. Quindi divieto di fumo negli spazi comuni, ascensore, pianerottolo e androne, mentre è lecito fumare nel cortile, nel giardino, nelle zone scoperte come quelle destinate al parcheggio delle auto, ed anche sul terrazzo o sul balcone in quanto proprietà privata.

Può accadere però, che il fastidio del fumo possa toccare i vicini e rischiare di superare la normale tollerabilità ex art. 844 c.c. In questi casi il regolamento di condominio può autorizzare l’amministratore a comminare multe a chi viola il precetto pari a 200 euro e fino ad 800 euro per la recidiva. L’amministratore può promuovere l’azione giudiziaria nei confronti dei responsabili. La stessa azione (di tipo civile) può essere intrapresa anche dal singolo condomino.

Nel regolamento di condominio è anche possibile inserire una specifica clausola che vieti in assoluto il fumo dal balcone o dalle finestre; anche lanciare i mozziconi di sigarette dal balcone può portare a conseguenze, in quanto rientra nel getto pericoloso di cose, punita con l’arresto fino a un mese o l’ammenda fino a 206 euro.

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