Multa sulle strisce blu, e ora? Con questo sistema è possibile contestarla e richiederne l’annullamento.
La ricerca di un parcheggio nelle città italiane è spesso una vera e propria impresa, tra spazi limitati e un numero in costante crescita di veicoli in circolazioni. Le strisce blu, ovvero le aree di sosta a pagamento, rappresentano spesso una sfida aggiuntiva per gli automobilisti. Non solo per il costo, ma anche per il rischio di ricevere una multa, non solo per assenza del biglietto ma anche per un parcheggio non perfettamente all’interno degli spazi delimitati.
Tuttavia, quello che non tutti gli automobilisti sanno è che non tutte le multe per sosta fuori dalle strisce blu sono valide. Dunque prima di pagare la sanzione è bene assicurarsi se, nel proprio caso, non sia possibile richiederne l’annullamento.
Quando si può annullare una multa per sosta fuori dalle strisce blu
Tra i problemi più comuni nelle città italiane, come abbiamo visto, c’è la dimensione ridotta degli spazi del parcheggio. Tante auto in circolo e poco spazio a disposizione da destinare come area di sosta, può provocare aree per il parcheggio più limitate. Queste dimensioni sono talvolta così ridotte da non consentire di posizionare l’auto completamente all’interno delle strisce blu, senza invadere quindi la carreggiata od ostacolare il passaggio di altri veicoli.
In altri casi, invece, le strisce blu possono essere disegnate in modo errate o difficili da vedere, dunque potrebbe essere difficile per gli automobilisti parcheggiare con precisione all’interno dell’area delimitata. Tuttavia, in taluni casi, nonostante la presenza di questi impedimenti si può ricevere una multa per sosta fuori dalle strisce blu. Come per le multe prese a causa dell’Autovelox, se gli automobilisti riescono a dimostrare che si tratta di una sanzione ingiusta, è possibile richiederne l’annullamento.
Per contestare una multa per sosta fuori dalle strisce blu è necessario dimostrare che la segnaletica orizzontale era inadeguata oppure che le dimensioni del parcheggio non rispettavano le norme vigenti. Il D.P.R. 495/1992 stabilisce che le aree di sosta devono avere dimensioni minime di 4,5 metri di lunghezza per 2,3 metri di larghezza. Se lo spazio nel quale è stata lasciata l’auto in sosta è inferiore a questi parametri, il conducente può presentare un ricorso in caso di multa, sostenendo l’impossibilità di parcheggiare correttamente la propria vettura.
Caso analogo è rappresentato dalle scarsa visibilità delle strisce blu, nel caso in cui queste risultino sbiadite o poco distinguibili, potrebbe essere difficoltoso per l’automobilista riconoscerne i confini. Dunque la sanzione può essere contestata. Tuttavia, è bene verificare la presenza di segnaletica verticale che indichi chiaramente l’area di sosta a pagamento, poiché in caso contrario la multa potrebbe comunque essere legittima.
Presentare il ricorso per la multa è semplicissimo, innanzitutto bisogna stare attenti alle tempistiche. Il ricordo deve essere presentato entro 60 giorni al Prefetto o entro 30 giorni al Giudice di Pace. La contestazione deve essere corredata di:
- Fotografie che dimostrino l’inadeguatezza delle strisce blu (dimensioni ridotte, segnaletica sbiadita, ostacoli al parcheggio corretto);
- Copia della multa ricevuta;
- Eventuali testimonianze o segnalazioni fatte al Comune sulla questione.
Se il ricorso viene accettato, la multa sarà annullata e il conducente non dovrà effettuare alcun pagamento. In caso contrario, sarà possibile valutare ulteriori azioni legali.
