Attenzione: conserva gli scontrini quando usi i permessi: rischi grosso. Possono anche arrivare a licenziarti, non fare questo errore che sembra banale ma non lo è
La legge 104 è un mezzo importantissimo per la tutela delle persone con disabilità e per il supporto ai loro familiari in qualsiasi momento da quando hanno attivato questo tipo di aiuto.
Questo strumento legislativo ha il fine di assicurare lo svolgimento di una vita dignitosa a coloro che versano in uno stato di non autosufficienza psichica o fisica, favorendo un approccio integrato che tocca diversi settori, dalla salute, all’istruzione, al lavoro ai diritti.
La legge in questione assicura ai disabili e ai loro familiari un contributo di accompagnamento, coloro infatti che soffrono di una disabilità grave possono richiedere ed ottenere un’indennità mensile per il sostentamento delle spese necessarie per le cure e le terapie mediche. I familiari, invece, possono usufruire dei permessi lavorativi retribuiti, utilizzabili soltanto per l’assistenza e la cura del soggetto che non è in grado di provvedere autonomamente al proprio sostentamento. Inoltre, i lavoratori che assistono un familiare disabile possono ottenere anche un congedo straordinario.
Assistere una persona non autosufficiente è una sfida difficile sia da un punto di vista emotivo sia da un punto di vista economico. Il caregiver ha un compito particolarmente oneroso che implica il dover affrontare sfide quotidiane, talvolta ardue. Il legislatore, conscio delle problematiche che affrontano quotidianamente coloro che si prendono cura dei disabili, ha sancito per loro tre giorni di permessi 104 retribuiti. Tuttavia, spesso sono sorte delle controversie, non di rado infatti i datori di lavoro hanno accusato alcuni dipendenti di sfruttare i permessi in questione per dedicarsi a faccende diverse da quelle assistenziali.
Usufruire dei permessi legge 104 per ragioni che esulano dal prendersi cura di un proprio familiare disabile, è una condotta che può integrare il licenziamento, il datore di lavoro potrebbe infatti ritenere l’inadempimento gravissimo, tale da minare il rapporto di fiducia. Per questo è importante custodire gli scontrini e le ricevute che certificano i pagamenti effettuati presso un supermercato, una farmacia o presso qualsiasi altro punto vendita nel quale ci si è recati per comperare strumenti o beni necessari all’assistenza del familiare disabile.
Le ricevute fiscali costituiscono, infatti, una fonte di prova in grado di dimostrare di aver sopperito alle esigenze alimentari o mediche del familiare non autosufficiente. Occorre, infine, considerare che il Fisco ha la facoltĂ di effettuare controlli anche a distanza di anni e, qualora non si riuscisse ad esibire i documenti richiesti, le conseguenze potrebbero essere gravi. Potrebbero, infatti, scattare sanzioni economiche o in taluni casi la revoca delle agevolazioni. Per tale ragione, qualsiasi scontrino o fattura deve essere conservato con attenzione per almeno 5 anni.
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