L’INPS, ti blocca la pensione in questi casi: arriva l’annuncio, enorme rischio per molti italiani

Pensione INPS, quando può essere bloccata e quali sono i rischi per i pensionati italiani.

L’idea di poter vedere bloccato la propria pensione è una paura che toglie il sonno ai pensionati. Dopo aver lavorato una vita intera, si vuole godere dei frutti di quanto fatto. Tuttavia, talvolta potrebbero nascere degli intoppi che potrebbero perfino rischiare di mettere in serio pericolo la ricezione dell’assegno pensionistico.

Uomo disperato mentre guarda il telefono
L’INPS, ti blocca la pensione in questi casi: arriva l’annuncio, enorme rischio per molti italiani (senioritalia.it)

Per capire quando l’INPS può bloccare la pensione di un pensionato è bene capirci qualcosa in più del sistema pensionistico italiano. Negli ultimi anni, infatti, il sistema previdenziale ha subito numerosi cambiamenti, ai quali è talvolta difficile stare dietro. Questo potrebbe generare della confusione tra quei lavoratori che si avvicinano all’età pensionabili.

L’INPS negli anni ha infatti introdotto nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia e anche per l’accesso alla pensione anticipata contributiva, andando così a creare delle zone ibride che potrebbero portare al blocco dell’assegno. Capiamo quindi qual è l’errore da evitare se non si vuole rischiare di perdere la propria pensione.

Quando l’INPS blocca la pensione: l’errore da evitare per non correre rischi

Capire le modalità con cui l’INPS può bloccare la pensione è di estrema importanza, onde evitare di perdere l’assegno di pensionamento. L’errore più frequente riguarda il mancato rispetto dei requisiti economici previsti per poter accedere alla pensione di vecchiaia. Per l’anno 2025, l’età pensionabile è stata fissata ad anni 67, a fronte di un requisiti contributivo di 20 anni. Tuttavia, è bene sapere che per i cosiddetti contributivi puri – coloro che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995 – esiste un ulteriore vincolo economico: l’assegno pensionistico deve essere pari almeno a 1,5 volte il valore dell’assegno sociale, corrispondente a circa 538,68 euro mensili. In caso contrario, l’INPS oppone il diniego alla domanda.

Anziani intenti a fare i conti
Quando l’INPS blocca la pensione: l’errore da evitare per non correre rischi (senioritalia.it)

Dunque, l’INPS può richiedere la sospensione della pensione nel caso in cui non venga raggiunta la soglia minima richiesta. Questo avviene anche se il lavoratore ha raggiunto il requisito di 67 anni di età e i 20 anni di contributi. Si tratta di un’eventualità che capita maggiormente ai lavoratori che rientrano nella categoria dei contributivi puri e che nel corso della loro carriera lavorativa hanno effettuato il computo dei contributi nella Gestione Separata.

Quest’ultima è un regime previdenziale che l’INPS mette a disposizione dei lavorato autonomi e dei parasubordinati che non sono iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. Per poter accedere alla pensione chi si trova sotto questo regime deve rispettare alcuni requisiti fondamentali: tra cui il versamento di almeno un contributo mensile nella Gestione Separata e almeno 15 anni di contribuzione complessiva, di cui almeno 5 devono essere successivi a data 1 gennaio 1996.

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