Mia nonna ha vissuto senza problemi fino a 100 anni, il segreto? Le è bastato cambiare questa piccola abitudine

A chi non piacerebbe vivere fino a 100 anni in buona salute? probabilmente a tutti, l’essere umano è alla continua ricerca di strategie che possano prolungare la vita.

Questo ha portato a numeroso scoperte che potrebbero sicuramente aiutarci a viverla in modo più sano e perché no, renderla anche più longeva. Numerosi studi hanno messo in luce l’importanza che alcune pratiche quotidiane potrebbero avere nella nostra vita, una prevale su tutte ed è sicuramente quella dell’attenzione verso l’alimentazione seguita dall’attività fisica regolare e anche dalla gestione dello stress.

Torta compleanno
Mia nonna ha vissuto senza problemi fino a 100 anni, il segreto? Le è bastato cambiare questa piccola abitudine (Senioritalia.it)

Sembra infatti che questi siano dei fattori determinanti per il prolungamento di una vita sana, ma ancor di più sembra che adottare una semplice abitudine abbia un impatto significativo sulla longevità della vita ed è : l’orario in cui si cena. Come anticipato infatti le abitudini alimentari non influenzano solo il peso corporeo e il metabolismo, ma a quanto pare sembrano agire con il funzionamento dell’organismo a livello cellulare.

La regolazione dei ritmi biologici unita alla qualità del riposo e la capacità di rigenerazione dei tessuti sembrano essere strettamente connesse a quando e come vengono consumati i pasti.

L’orario dei pasti ha un impatto determinante sull’invecchiamento

Secondo la scienza infatti rispettare dei ritmi ben precisi per l’alimentazione potrebbe incidere sulla qualità della vita e la chiave riguarderebbe il digiuno notturno.

cenare presto
L’orario dei pasti ha un impatto determinante sull’invecchiamento (senioritalia.it)

A quanto pare cenare presto e quindi andare a dormire diverse ore dopo aver cenato permette all’organismo di ottimizzare i processi di riparazione cellulare, evitando che le energie vengano impiegate nella digestione mentre il corpo dovrebbe concentrarsi sul recupero. Secondo gli studi infatti tra la cena e la colazione dovrebbero passare almeno 12 ore, il digiuno notturno infatti favorisce la regolazione della glicemia oltre a migliora il metabolismo e stimolare i meccanismi di rigenerazione cellulare.

Bisognerebbe poi fare una cena leggera poiché anche la qualità del sonno influisce molto, un organismo non impegnato nella digestione può dedicarsi interamente ai processi di riparazione, migliorando la qualità del riposo e riducendo il rischio di disturbi metabolici associati a un’alimentazione.

L’orario dei pasti gioca quindi un ruolo cruciale nella longevità ma è altrettanto importante è l’alimentazione, infatti alcuni alimenti favoriscono il mantenimento della salute a lungo termine grazie al loro contenuto di nutrienti essenziali, antiossidanti e composti anti-infiammatori, bisognerebbe prediligere un’alimentazione a base di proteine vegetali limitando al minimo l’ assunzione di carne rossa.

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