Pensioni, attenzione a questo dettaglio: come controllare il cedolino e chiedere l’aumento

Pensioni, ecco come controllare il cedolino e perché è importante farlo spesso: in questi casi, puoi chiedere un aumento.

In Italia, la questione delle pensioni è sempre stata un argomento delicato e complesso. Recentemente, è emerso un allarme che riguarda molti pensionati: la possibilità di percepire una pensione inferiore rispetto a quella effettivamente spettante.

anziano che controlla carte
Pensioni, attenzione a questo dettaglio: come controllare il cedolino e chiedere l’aumento-Senioritalia.it

Questa situazione non solo genera preoccupazione tra gli interessati ma solleva anche dubbi sulla correttezza dei calcoli effettuati dall’INPS.

Pensioni, come chiedere l’aumento e controllare il cedolino

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale si basa su dati precisi forniti dai contribuenti e dall’anagrafe tributaria per elaborare l’importo delle pensioni. Tuttavia, salvo rari casi di errori da parte dell’INPS stesso, se un pensionato riceve una somma inferiore a quella dovuta, la responsabilità ricade principalmente su di lui. Spesso ciò accade perché non sono state presentate tutte le dichiarazioni necessarie o richieste particolari prestazioni a cui si ha diritto. Tra i diritti spesso “inespressi” vi sono le maggiorazioni sociali, la quattordicesima mensilità, i trattamenti di famiglia per chi ha coniuge o altri familiari a carico e l’integrazione al trattamento minimo.

scritta pensione e barattolo con soldi
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Queste opportunità mancate derivano principalmente dalla mancanza di informazione o dalla sottovalutazione dell’importanza di comunicare ogni variazione reddituale all’INPS. Per esempio, molti pensionati non sono tenuti a presentare dichiarazioni dei redditi poiché percepiscono importi minimi e non hanno altri introiti. Questo comportamento impedisce all’INPS di avere una visione completa della situazione economica del beneficiario che potrebbe avere diritto a integrazioni o maggiorazioni.

La campagna RED 2025 rappresenta un momento cruciale per i pensionati che potrebbero beneficiare di prestazioni integrate al minimo; entro fine febbraio è necessario presentare le dichiarazioni pertinenti affinché l’Istituto possa aggiornare gli importi spettanti. Un altro caso riguarda i trattamenti familiari: se al momento della liquidazione della pensione il coniuge aveva un reddito autonomo ma successivamente questa condizione è cambiata (ad esempio perché ha cessato l’attività lavorativa), il pensionato può richiedere gli assegni familiari retroattivi fino agli ultimi cinque anni.

La domanda di ricostituzione della pensione diventa quindi uno strumento fondamentale per adeguare l’assegno alle realtà contributive ed economiche mutate nel tempo. Anche chi ha versato ulteriormente contributi dopo aver ottenuto la pensione o chi ha regolarizzato periodici contributivi progressivi non considerati (come il riscatto degli anni universitari) può fare richiesta all’INPS per vedere incrementata la propria prestazione. Controllare periodicamente il proprio cedolino di pensione ed estratto conto contributivo è dunque essenziale per assicurarsi che l’importo ricevuto sia corretto.

Attraverso questi documenti si possono individuare eventualmente delle discrepanze tra quanto erogato e quanto effettivamente dovuto secondo i propri diritti previdenziali. Ogni beneficiario dovrebbe adottare una gestione proattiva della propria posizione previdenziale: informarsi sulle possibilità offerte dall’INPS, verificando costantemente eventualità inesplorate che potrebbero portare ad un incremento dell’assegno mensile. La consapevolezza dei propri diritti e doveri nei confronti del sistema previdenziale italiano rappresenta il primo passaggio verso una piena tutela dei propri interessi economici in età avanzata.

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