Quello del pensionamento anticipato è un tema che interessa sempre moltissime persone in particolar modo alle persone prossime all’età pensionabile che dopo anni di lavoro vorrebbero finalmente godersi il meritato riposo.
Per il momento l’età pensionabile per il sistema previdenziale italiano è prefissato all’età di 67 anni che dovranno ovviamente essere corredati da almeno 20 anni di contributi versati, ma c’è chi si domanda se fosse possibile andare in pensione anticipatamente magari intorno ai 60 anni di età.
La normativa vigente infatti offre alcune varianti per poter andare in pensione in modo anticipato, ma spesso per poter accedere alla pensione anticipata occorrono alcuni requisiti particolari come ad esempio, molto più di 20 anni di contributi o una condizione di effettivo disagio personale o lavorativa che porti il lavoratore a non poter più lavorare.
Dal 2026 se si è compiuto il 60esimo anno di età infatti si dovrà valutare attentamente le opzioni disponibili e considerare che il governo potrebbe introdurre modifiche alle normative, se questo accadesse probabilmente alcune regole attualmente in vigore cambierebbero il che potrebbe far sfumare il sogno di andare in pensione in anticipo.
Se si aspira ad andare in pensione prima è quindi fondamentale analizzare quelli che sono i requisiti attualmente necessari al pensionamento. In questo momento sfortunatamente le possibilità di pensionamento a 60 anni sono piuttosto limitate, e l’unica possibilità è rappresentata dalla pensione anticipata ordinaria alla quale potranno accedere solo coloro che hanno accumulato un numero significativo di anni di contribuzione.
Per il 2026 ovviamente salvo eventuali modifiche legislative, i requisiti richiesti saranno: per gli uomini 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre per le donne ne occorreranno 41 anni e 10 mesi.
Al raggiungimento degli anni contributivi si potrà andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica senza dover attendere il compimento dei 67 anni richiesti. E’ ovvio che questo numero di anni contributivi potrà essere raggiunto solo da chi ha iniziato veramente giovane a lavorare e quindi non sarà facile per tutti raggiungere gli anni richiesti.
Esiste però un’altra opzione che consentirà a chiunque abbia raggiunto i 41 anni di contributi versati la possibilità di andare in pensione senza tener conto dell’età anagrafica, questa possibilità è riservata solo a coloro che vengono definiti “lavoratori precoci”, ovvero coloro che hanno accumulato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni.
Per poter accedere a questa possibilità è necessario oltretutto appartenere a delle categorie specifiche quali disoccupati senza ammortizzatori sociali, invalidi al 74% o anche più, caregiver di familiari con gravi disabilità o lavoratori impegnati in mansioni usuranti. Per chi nel 2026 avrà 60 anni ma non rientra nei requisiti contributivi richiesti per il pensionamento anticipato le alternative si riducono drasticamente.
Se infatti i contributi maturati non raggiungono la soglia richiesta sarà necessario continuare a lavorare fino al raggiungimento della pensione anticipata o in alternativa, fino ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia.
Solo in alcuni casi potrebbe essere presa in considerazione l’ Opzione Donna qualora questa misura venga prorogata, ma questa opzione prevede penalizzazioni sull’importo dell’assegno pensionistico poiché il calcolo della pensione viene interamente calcolata con il sistema contributivo e spesso è meno vantaggioso.
Negli ultimi tempi, sono state avanzate diverse proposte per una maggiore flessibilità per le pensioni, come una Quota 41 estesa a tutti i lavoratori o nuove formule di pensione anticipata con penalizzazioni sull’assegno ma al momento queste ipotesi restano solo progetti e non vi è alcuna certezza sulla loro attuazione in un prossimo futuro.
Chi compirà 60 anni nel 2026 e desidera andare in pensione dovrà quindi valutare attentamente la propria posizione contributiva e nel caso in cui non si rientri nei requisiti per la pensione anticipata, l’unica soluzione sarà attendere sviluppi normativi o prolungare la propria carriera lavorativa fino ad arrivare finalmente a soddisfare i requisiti richiesti dal sistema previdenziale.
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