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Prestiti agevolati INPS, grandi notizie per tutti i pensionati: ora è più facile da chiedere

Un tema molto caldo per molti; parliamo di prestiti agevolati INPS, buone notizie per i pensionati: ora è più facile da chiedere.

La Legge n. 203/2024 segna un punto di svolta rispetto all’adesione al fondo Gestione credito dell’INPS, visto che ora è possibile iscriversi in qualunque momento e senza dover rispettare delle scadenze.

Prestiti agevolati INPS, grandi notizie per tutti i pensionati: ora è più facile da chiedere – senioritalia.it

Parliamo della Gestione credito, un fondo creato per garantire, ai dipendenti pubblici e ai pensionati, l’accesso a strumenti finanziari agevolati. Per i lavoratori pubblici che versano già contributi alla Gestione Dipendenti Pubblici l’iscrizione è obbligatoria, mentre per gli altri è opzionale, ma comporta una trattenuta mensile sulla pensione.

Prestiti agevolati INPS, come funzionano

La Gestione credito dell’INPS, tramite una circolare recente, a partire dal 12 gennaio 2025 ha aperto all’iscrizione di pensionati ed ex dipendenti pubblici, senza limiti di tempo. Questo fondo permette di accedere a mutui e prestiti a condizioni agevolate, ed offre agli iscritti una serie di agevolazioni importanti quali prestiti personali e pluriennali (finalizzati a esigenze specifiche, come spese sanitarie o ristrutturazioni, rimborsabili fino a 10 anni), mutui per acquisto, ristrutturazione e costruzione della prima casa, borse di studio e contributi economici per momenti di emergenze familiari.

Prestiti agevolati INPS, come funzionano-Senioritalia.it

Possono richiedere l’accesso al fondo:

  • pensionati ex dipendenti pubblici con trattamento previdenziale gestito dalla Gestione Dipendenti Pubblici, a condizione che non abbiano aderito in precedenza;
  • pensionati di enti pubblici con pensione erogata da casse previdenziali diverse, purché non già iscritti al fondo;
    ufficiali e sottufficiali in ausiliaria vicini alla pensione;
  • dipendenti pubblici che non partecipano ai fondi di fine servizio e fine rapporto (ex Enpas o ex Inadel).

Per iscriversi al fondo è previsto il versamento di un contributo, il cui importo varia a seconda della categoria di appartenenza: per i dipendenti pubblici ad esempio, la quota è pari allo 0,35% della retribuzione pensionabile, trattenuta in busta paga dal datore di lavoro, mentre per i pensionati, il contributo è dello 0,15% sull’importo lordo della pensione, prelevato direttamente dall’INPS. L’adesione può avvenire esclusivamente in modalità digitale, attraverso il sito dell’INPS, accedendo tramite SPID, CIE o CNS e seguire le istruzioni della sezione Adesione alla gestione delle prestazioni creditizie e sociali.

I versamenti non sono rimborsabili in nessuno caso, compreso il caso in cui l’iscritto non dovesse mai beneficiare delle prestazioni offerte dal fondo, mentre è possibile rinnovare l’adesione anche dopo la pensione presentando la domanda prima della cessazione del servizio (pena l’attesa di un anno). Anche coloro che interrompono l’attività lavorativa con uscita anticipata devono inoltrare richiesta prima della fine del rapporto di lavoro.

Zarina Chiarenza

Romana, classe ’74. Laureata in lingue, certificata in CoachingbyValues. Mi piace scrivere e raccontare storie. Il mio più grande pregio: sono del segno della Vergine. Il mio più grande difetto: sono del segno della Vergine. Il mio motto: “Lascia sempre spazio per il dolce”.

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