Una vecchia monetina proveniente dal passato potrebbe valere oggi una fortuna: queste lire sono le più rare, averle vuol dire possedere un vero tesoro.
Uno dei cambiamenti più importanti nella storia dell’Italia è stato il passaggio all’euro. La nuova moneta iniziò a circolare l’1 gennaio 2002, segnando una nuova epoca. Per un periodo la vecchia lira ha convissuto insieme alla nuova arrivata, fino alla fine del corso legale della prima il 28 febbraio dello stesso anno.

Agli italiani è stata offerta la possibilità per un lungo tempo di convertire il proprio denaro nella nuova valuta, ma i più nostalgici hanno preferito conservarne qualche pezzo per ricordo. Una volontà di portare con sé il cimelio di un tempo che non tornerà più, o magari una piccola dimenticanza.
Tanto basta per ritrovare oggi in un vecchio scatolone polveroso conservato in soffitta o nella tasca di un cappotto della nonna una moneta delle vecchie lire. Non più solo un inutile e minuscolo oggetto metallico, ma una potenziale fonte di enorme guadagno. La numismatica infatti, continua ad esercitare un grande fascino tra molti.
I collezionisti di monete vanno oggi più che mai, alla ricerca di esemplari unici e rari, per i quali sono disposti a pagare delle cifre esorbitanti. Non resta dunque che osservare quei ricordi ormai in apparenza senza valore, che potrebbero tradursi in una cifra da capogiro (in euro).
100 lire: le più cercate dai collezionisti di monete
Sono moltissime le monete di euro rare che fanno gola ai collezionisti d’Europa. Non sono certamente da meno le vecchie lire, alcune delle quali catturano l’attenzione degli esperti. Si parla in particolare delle famose 100 lire Minerva, caratterizzate dalla raffigurazione della dea Minerva accanto ad un albero di ulivo. Coniate tra il 1955 e il 1989, acquistano oggi un enorme valore se presentano determinati dettagli.

Sono 3 in particolar modo, quelle che potrebbero far guadagnare una fortuna. Si potranno ottenere circa 500 euro dalla vendita delle monete da 100 lire che presentano errori di conio. Si intende dunque, l’eventuale assenza di specifici particolari nel disegno, le lettere scorrette o la battitura doppia.
Più fortunato sarà invece, chi si ritrova tra le mani una moneta legata ad un particolare anno di conio. La più apprezzata è quella da 100 lire Minerva emessa nel 1955. Il valore cresce se si tratta di una moneta Fior di Conio, ossia in condizioni perfette come appena coniata. In questo caso si parla del corrispondente di 1.200 euro. La cifra potrebbe abbassarsi nel caso di moneta usurata.
Ancor più preziosa è la 100 lire Minerva emessa nell’anno 1958. Il suo valore è dato dal fatto che venne coniata a bassa tiratura, pertanto oggi è un pezzo considerato molto raro. Proprio la difficoltà a reperirla può far arrivare una di queste monete al costo di 3.000 euro.
Qualora si fosse in possesso di una di queste monete e si desiderasse trarne un guadagno, è consigliabile rivolgersi ad un esperto per una prima valutazione. La moneta potrà essere poi rivenduta tramite aste dedicate alla numismatica, siti online o mercatini per collezionisti.