Buone notizie per i pensionati, pioggia di bonus nel 2025: quali è possibile richiedere.
Se sei un pensionato è altamente possibile che tu stia percependo una pensione più bassa di quella che ti spetta. Non si tratta di un problema dovuto all’INPS, quanto più a una scarsa conoscenza delle normative in atto e dei propri diritti.
Si tratta di un fenomeno molto comune, conosciuto con il nome di diritti inespressi: ovvero, tutte quelle prestazioni integrative che un pensionato potrebbe ottenere, ma che non vengono riconosciute automaticamente dall’ente. Ciò non significa che non se ha diritto, semplicemente è l’utente a dover fare domanda per poterli ottenere. Ecco quindi quelli previsti per il 2025.
La buona notizia è che l’INPS è schierata dalla parte dei suoi utenti, esiste infatti il servizio consulente digitale delle pensioni, grazie al quale è possibile verificare se si ha diritto a prestazioni aggiuntive e, nel caso, recuperare eventuali arretrati degli ultimi 5 anni.
Si tratta di un servizio accessibile sia con credenziali personali che in modalità non autenticata, senza la necessità di recarsi a un CAF. Sono principalmente 5 i supplementi sulla pensione che è possibile richiedere, scopriamoli tutti.
Nel caso in cui un pensionato abbia continuato a lavorare dopo la pensione ha diritto a richiedere un incremento della pensione. Questo può essere richiesto dopo cinque anni dal pensionamento o dal precedente supplemento. Un’eccezione consente di anticipare la richiesta dopo due anni per chi ha superato l’età pensionabile di vecchiaia.
Nel caso in cui si riceva una pensione inferiore alla soglia minima, il pensionato può richiedere un’integrazione per raggiungere il valore minimo previsto dalla legge. Nel 2025, tale importo è di €603.40.  Per ottenere l’integrazione, il pensionato deve soddisfare requisiti reddituali specifici:
I pensionati che hanno compiuto almeno 64 anni e hanno un reddito annuo lordo inferiore al doppio del trattamento minimo possono ricevere un importo aggiuntivo a luglio o dicembre.
Nonostante l’Assegno Unico Universale abbia ridotto il numero di beneficiari, gli ANF spettano ancora per:
In caso di decesso del pensionato titolare degli ANF, il coniuge superstite può continuare a percepire l’assegno, se inabile al lavoro.
Questi aumenti sono rivolti ai pensionati con almeno 60 anni e con redditi bassi. L’importo varia in base all’età :
Dal compimento dei 70 anni spetta l’incremento al milione. L’età minima per riceverlo può scendere a 65 anni in base agli anni di contributi versati (ogni 5 anni di contribuzione permettono di anticipare il requisito anagrafico di un anno, fino a un minimo di 2,5 anni di contributi).
Queste agevolazioni possono essere richieste dal sito dell’INPS accedendo alla propria area personale.
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