Le telecamere di videosorveglianza garantiscono la sicurezza nel condominio, ma non sempre rispettano la privacy: tutto quello che c’è da sapere.
Gli atti criminali sono all’ordine del giorno ed affliggono sempre più città. Una delle più grandi preoccupazioni della vita quotidiana è quella dell’invasione illecita del proprio domicilio. Nonostante i più aggiornati sistemi d’allarme, i ladri sono specializzati nel superare ogni possibile barriera, riuscendo a raggiungere il loro obiettivo.

Una minaccia che fa perdere il sonno a chi vive in casa, non soltanto per i possibili furti di oggetti di valore e denaro, ma anche per l’incolumità del soggetto che si trova in pericolo. Tutelare la propria sicurezza è dunque una priorità e per farlo molti decidono di affidarsi ai sistemi di videosorveglianza.
Le telecamere offrono la possibilità di tenere sotto controllo le zone d’accesso nel caso di abitazioni indipendenti e non solo. Qualcuno non riesce a sentirsi protetto neppure nell’ambito di un condominio e sceglie perciò, di installare il proprio dispositivo sulla parete esterna al pianerottolo.
Un diritto che si può esercitare, secondo quanto stabilisce la legge, senza alcuna necessità di notificare la Questura o di posizionare cartelli di avviso, né tantomeno di chiedere autorizzazione all’assemblea condominiale. L’unica regola da rispettare è avvisare anticipatamente l’amministratore, oltre che naturalmente seguire precise regole sulle aree di ripresa. Un piccolo errore può portare ad una violazione della privacy.
Quando le telecamere nel condominio violano la privacy: cosa si rischia
Proteggere la propria abitazione dalle intrusioni è possibile, ma è importate tenere in considerazione alcuni accorgimenti. La telecamera di sorveglianza installata in condominio accanto alla propria porta, non dovrebbe mai essere puntata su uno spazio comune o appartenente ad un’altra proprietà. Come ha stabilito la Corte d’Appello di Ancona nel 2025 tuttavia, l’eventuale protesta di un altro condomino non può basarsi sul semplice orientamento del dispositivo.

Ciò che conta infatti, è l’area che realmente viene ripresa nelle immagini e per assicurarsi che non stia violando la propria privacy è necessario vederla. Sarà dunque imprescindibile visionare il monitor che trasmette dalla videocamera nell’appartamento del proprietario. La prima possibilità è chiedere allo stesso di accedere alle immagini per assicurarsi che siano legittime. É probabile però, che il permesso venga negato.
Soltanto allora si potrà procedere facendo appello al tribunale, che invierà un Consulente Tecnico d’Ufficio incaricato di verificare il raggio di ripresa nella casa dove è collocato il monitor. Qualora dalla visione delle immagini a schermo intero, risulti che effettivamente le riprese non comprendono aree del condominio appartenenti ad altri o comuni, la protesta non sarà accolta.
In conclusione, dalla parte di chi installa una telecamera sul pianerottolo è importante analizzare l’orientamento, assicurandosi che non riprenda altro che il proprio ingresso. Da quella di chi si sente “spiato”, è fondamentale visionare il video e non fare affidamento su quello che sembra riprendere la telecamera.