Addio tassa sui rifiuti: adesso lo Stato ti paga per produrli in questo modo

Imparare questo metodo di gestione svolta la propensione marginale al risparmio dei cittadini: addio tassa sui rifiuti!

Con la propensione marginale al risparmio si attiene alla capacità di consolidare riserve dei cittadini, ed oggi non è una pratica scontata. Se si vuole ottenere questo lo si può fare dicendo addio alla tassa sui rifiuti con questo metodo, è la svolta.

sfondo con rifiuti generici e cartello con scritta addio tassa rifiuti
Addio tassa sui rifiuti: adesso lo Stato ti paga per produrli in questo modo- Senioritalia.it

La tassa sui rifiuti è tra le più odiate, ma va pagata per adempiere ai propri doveri di cittadini. L’altra faccia dei diritti va soddisfatta, anche quando sembra difficile. Arrivare a fine mese con un margine di risparmio è impossibile se non ci si informa sulle vie “alternative” che permettono di risolvere in parte il problema.

Si sta parlano della progressiva sperimentazione che sta avvenendo in diverse città italiane. Chi ha mai sentito parlare di TARIP, cioè la tassa puntuale sui rifiuti? Nuova tassazione con innumerevoli vantaggi, ecco cosa cambia.

Come dire addio alla tassa sui rifiuti: metodo in breve

La gestione in questione è alla portata di tutti. Non serve essere economisti esperti e saperne di economia, ma aver buon senso e consapevolezza delle proprie risorse. Per dire addio alla tessa sui rifiuti e aver maggior risparmio, bisogna seguire queste indicazioni pratiche e veloci.

cassonetti differenziata
Come dire addio alla tassa sui rifiuti: metodo in breve- Senioritalia.it

La TARIP è un’evoluzione della TARI. Calcolano l’imposta sui rifiuti, ma in maniera differente, per il ragionamento che le regge. Si sta parlando di incentivare un atteggiamento più green da parte del cittadino, e con la TARIP è possibile.

L’obiettivo è potenziare un comportamento sostenibile, e la TARIP lo fa premiando i comportamenti virtuosi. Ma come? Chi produce meno rifiuti e compie con maggior entità l’attività di differenziata, paga una tassa più bassa!

Sono circa 1117 i Comuni che l’hanno adottata, si parla di 8.145.205 abitanti, cioè il 14% dei Comuni e circa il 13% della popolazione. Al Nord c’è una percentuale del 94% di adesione, al Sud sono 3 i Comuni in Sicilia ad averla adottata, 2 in Puglia, ed 1 in Sardegna, a Cagliari. La misura entra in gioco laddove c’è una misurazione dei rifiuti ben definita, altrimenti non si può adottare.

Se la TARI si basava su un calcolo tra la superficie dell’immobile e il numero di persone, senza tenere in conto la quantità effettiva di rifiuti, la TARIP si basa su questo. Non è detto che la casa più grande ed una maggior quantità di persone producano più rifiuti a prescindere. Bisogna calcolare la tassa in relazione al peso effettivo.

“Pay As You Throw” , cioè “Paga per ciò che getti” è la filosofia che regge il sistema. Si calcola tenendo conto di una quota fissa, cioè la superficie della casa, ed una variabile proprio sul numero degli svuotamenti dei rifiuti. Ogni utente ha la sua quota minima da monitorare con chip sui contenitori che registrano gli svuotamenti.

Csì, si possono raggiungere i target dell’Unione Europea per il riciclo, il 55% entro il 2025, o ancora un atteggiamento ecosostenibile. Per svuotare poche volte l’indifferenziata, bisognerebbe riciclare con cura i rifiuti, gettando nell’indifferenziata, solo ciò che non rientra negli altri cassonetti.

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