Affanno dopo aver fatto le scale? Potrebbe trattarsi del sintomo di questa malattia

Se si ha affanno dopo aver fatto le scale può essere un grave segnale d’allarme: sintomo di una malattia pericolosa.

Le malattie sono tutte rischiose, ma quelle “insidiose”, lo sono ancora di più perché facilmente confondibili con situazioni meno gravi. Non è allarmismo, ma è la vita che a volte va così. Se si ha affanno dopo aver fatto le scale, ed altri di questi sintomi connessi, si deve correre da un medico.

sfondo scale e donna con affanno respiro
Affanno dopo aver fatto le scale? Potrebbe trattarsi del sintomo di questa malattia- Senioritalia.it

Avere affanno dopo le scale o durante l’attività fisica possono risultare situazioni comuni, specie se non si è abituati o si ha una cattiva respirazione. Ma c’è un caso che molti sottovalutano che è in realtà sintomo di una malattia letale. Definita tale perché una volta scatenatasi e non presa in tempo, può essere davvero arduo salvare il paziente.

Ciò succede perché la malattia è poco conosciuta, e la maggior parte delle persone tende a sottovalutarne i sintomi. Si ribadisce, non bisogna cadere nell’allarmismo, ma prendersi cura di sé.

Questo affanno dopo le scale potrebbe essere sintomo di indurimento del tessuto polmonare.

Malattia letale: inizia con affanno dopo aver fatto le scale

Se si è verificato o meno l’indurimento del tessuto polmonare, non lo si può sapere con una semplice visita dal medico di base. Ma se all’affanno si unisce ad un affaticamento costante nella maggior parte delle attività quotidiane, allora c’è qualcosa che non va, e la malattia sta già facendo il suo corso.

paziente con medico che illustra lastre polmoni
Malattia letale: inizia con affanno dopo aver fatto le scale- Senioritalia.it

Si tratta di fibrosi polmonare, e no, non attacca soltanto i fumatori. Di certo, questi sono i principali destinatari della patologia perché incuranti che il vizio annerisca e distrugga i polmoni, ma anche gente che non fuma potrebbe ricaderci.

Per questo è importante la prevenzione e l’attenzione verso sé stessi, anche perché come già detto, si tratta di una malattia insidiosa perché facilmente confondibile con altre situazioni meno pericolose.

Luminare l’intervento dell’Unità Operativa Complessa di Pneumologia di Padova, il quale ha messo in luce la questione, evidenziando un aumento importante dei casi di fibrosi polmonare, specie dopo la pandemia Covid-19.

Il decorso prevede inizialmente la semplice mancanza di respiro durante sforzi moderati, passando poi ad un affanno sempre più persistente. Ciò potrebbe rendere impossibile il compiere le attività più semplici.

La diagnosi avviene spesso tardi perché gli stessi pazienti sottovalutano i sintomi, e lo stadio potrebbe già essere avanzato. I dati mettono in allarme più dei sintomi, solo nel 2024 sono state realizzate circa 16 mila visite per la patologia, con diagnosi affermativa per circa 800 casi.

Senza dimenticare altri 400 casi di sarcoidosi, un’altra malattia polmonare con sintomi simili, ma comunque differente. Ed è importante evidenziare questo, perché si tratta di patologie che necessitano di un approccio multidisciplinare, con più professionisti in collaborazione tra loro.

Quindi, se non si vuole temere il peggio, bisogna imparare ad ascoltarsi, perché è lo stesso corpo a mandare segnali da non sottovalutare. Ergo, amarsi, significa prendersi cura di sé osservando i dettagli del quotidiano.

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