Si continua a discutere dell’aumento dell’età pensionabile, nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio dell’Inps in audizione alla Commissione parlamentare.
Da diverse settimane si è aperto il dibattito sull’età pensionabile che dal 2027 dovrà essere adeguata seguendo i nuovi dati demografici rilevati dall’Istat, secondo cui la speranza di vita in Italia è salita a 83,4 anni, con un aumento di quasi 5 mesi rispetto al 2023.
Questa crescita avrà, come prevede la normativa in vigore, delle conseguenze sui requisiti pensionistici che saliranno di tre mesi a partire dal 2027. Sul punto, il Governo ha già annunciato interventi per fermare l’adeguamento e si ipotizza possa arrivare un decreto in merito già nei primi giorni di maggio. Intanto, l’Inps, durante un’audizione alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali, ha spiegato che per lo stop all’aumento dell’età pensionabile ci sarà tempo sino alla fine dell’anno.
I requisiti anagrafici per lasciare il lavoro dal 2027 potrebbero salire, in virtù dei nuovi dati demografici dell’Istat. La normativa in vigore, difatti, prevede un adeguamento automatico dell’età pensionabile in base all’andamento della speranza di vita.
Secondo i nuovi dati, dunque, dal 2027 per andare in pensione serviranno i seguenti requisiti: 67 anni e 3 mesi per la pensione di vecchiaia; 43 anni e 1 mese di contributi (42 anni e un mese per le donne) per la pensione anticipata. Sul punto è scoppiata una polemica, soprattutto in relazione ai cosiddetti “esodati”, ossia i soggetti che hanno già programmato la pensione con il datore di lavoro seguendo le regole attuali e che potrebbero, dunque, rimanere per tre mesi senza pensione e stipendio con l’introduzione dei requisiti. Secondo le stime della Cigl, in questa situazione, si troverebbero ben 44mila persone, per tale ragione è stato chiesto un intervento da parte del Governo.
L’esecutivo, già più volte, si è espresso affermando che si stanno valutando tutte le soluzioni per fermare l’adeguamento dell’età pensionabile. Nei giorni scorsi, si è ipotizzato che possa arrivare un decreto in merito già intorno al 1° maggio, ma lo stop sarebbe introdotto per il solo 2027.
Intanto, il direttore generale dell’Inps, Valeria Vittimberga, e altri rappresentanti dell’Istituto hanno fornito delle indicazioni sui nuovi requisiti, nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali. Nel dettaglio, come riporta Il Sole 24 Ore, è stato annunciato che per lo stop all’aumento dell’età pensionabile ci sarà tempo sino alla fine dell’anno entro quando dovrebbe essere emanato un decreto direttoriale dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia. Sugli esodati, l’Inps non ha escluso che, prima dell’adeguamento, questi lavoratori possano trovare un accordo con il datore di lavoro sulla base di quanto pattuito originariamente.
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