L’INPS mette a disposizione la “pace contributiva”: ecco di cosa si tratta, ti permette di recuperare anni di contributi.
La pace contributiva è stata introdotta nel 2019 con la riforma e prorogata con la Legge n. 213 del 2023, ed attualmente è disponibile solo per il biennio 2024/2025, consentendo il riscatto fino a 5 anni di contributi non versati.

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha recentemente fornito delucidazioni in merito alla cosiddetta “pace contributiva”, lo strumento che offre ai lavoratori la possibilità di sanare i periodi durante i quali non sono stati versati contributi previdenziali. L’obiettivo principale di questa misura è duplice: da un lato, incrementare l’ammontare complessivo della futura pensione e, dall’altro, potenzialmente anticipare il momento del pensionamento.
Pace contributiva, come funziona
La possibilità di riscatto è riservata ai lavoratori iscritti all’Ago (Assicurazione generale obbligatoria) per i dipendenti e alle sue gestioni sostitutive, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla gestione separata Inps. Al contrario, non sono ammessi coloro che hanno un’anzianità contributiva prima del 31 dicembre 1995 o sono già titolari di pensione al momento di presentazione della domanda. Se il richiedente dovesse acquisire contributi anteriori al 1996, il riscatto verrebbe annullato d’ufficio e l’importo versato rimborsato, senza interessi.

E’ possibile riscattare fino a 5 anni di buchi contributivi, anche non consecutivi, a patto che siano compresi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023, si trovino tra il primo e l’ultimo contributo versato nelle gestioni prima elencate, non siano già coperti da contributi obbligatori, figurativi, volontari o da riscatto in alcun fondo previdenziale.
Il costo per riscattare i periodi non coperti da contribuzione viene determinato attraverso il metodo di calcolo contributivo. In pratica, si applica l’aliquota contributiva in vigore all’ammontare della retribuzione percepita dal lavoratore negli ultimi dodici mesi precedenti la richiesta di riscatto. L’importo determinato viene poi attribuito temporalmente ai periodi riscattati e concorre alla rivalutazione del montante contributivo individuale, secondo quanto previsto dalla legge n. 335/1995.
Il costo del riscatto dei contributi può essere versato in un’unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili, con importo minimo di 30 euro e senza interessi. In caso però i contributi riscattati servano per ottenere subito la pensione, siano determinanti per l’autorizzazione ai versamenti volontari o la richiesta avvenga durante una rateizzazione già in corso, la rateizzazione non è consentita.
La domanda per la pace contributiva Inps può essere presentata entro il 31 dicembre 2025 dal lavoratore, dai suoi superstiti o, in alcuni casi, dai parenti entro il secondo grado, ma può essere presentata anche dal datore di lavoro. Le domande si inoltrano sul portale dell’INPS, o presso patronati. I datori di lavoro, in attesa della digitalizzazione della procedura, devono utilizzare il modulo cartaceo disponibile sul portale Inps.