La perdita di memoria è molte volte un sintomo legato ad una degenerazione cerebrale legata all’età o a malattie specifiche. Riuscire a cogliere i primi piccoli sintomi potrebbe fare la differenza nel contrasto alla progressione di una malattia degenerativa.
La memoria è parte di ciò che ci rende ciò che siamo, una testimonianza perenne di quello che abbiamo fatto durante la vita e di ciò che ci ha portato ad intessere determinate relazioni, a costruire il nostro percorso lavorativo e personale. Le informazioni contenute nella nostra testa ci permettono di svolgere qualsiasi compito, dal più semplice al più complesso, ma anche di provare emozioni intense e connessioni con gli altri.
La perdita di memoria non è dunque solo un problema momentaneo, qualcosa che ci può complicare la giornata o impedire di portare a termine un compito, alla lunga e soprattutto se riguarda tutte le sfere della vita e delle attività quotidiane può cancellare di colpo chi siamo.
In giovanissima età questo rischio è molto basso e collegato principalmente ad eventi traumatici (trauma cranico, depressione o shock emotivo) oppure a problematiche di salute come Ictus, infezione cerebrale o tumore al cervello. Nei casi più comuni la perdita di memoria è un cambiamento del nostro cervello dovuto all’avanzare dell’età.
Quando si è anziani la nostra memoria a breve termine è minore e per apprendere una nuova nozione o informazione è necessario ripeterla più volte. Questo si configura inizialmente in un deficit cognitivo lieve, ovvero un’incapacità di ricordare tutte le informazioni nuove ma non quelle necessarie per la sussistenza.
Con il passare del tempo il deficit cognitivo lieve può tramutarsi in demenza senile, una perdita di memoria più grave che può portare a dei veri e propri blackout e persino alla cancellazione di intere sezioni della vita.
Una casuale dimenticanza non deve accendere alcun allarme, semplicemente alle volte può essere causata dalla stanchezza oppure dallo stress. In periodi in cui ci si carica di mille attività oppure in cui ci sono tante problematiche che affollano la testa può capitare di provare un senso di confusione e di dimenticare qualcosa da fare o qualcosa che ci viene detto.
I sintomi preoccupanti cominciano quando le dimenticanze cominciano ad influire in maniera costante sullo svolgimento delle attività quotidiane normali, oppure quando si presentano difficoltà persistenti di concentrazione e fluttuazioni di coscienza che stanno ad indicare un principio di delirio.
Un altro sintomo collegato a malattie degenerative può essere la depressione, i soggetti che hanno difficoltà a concentrarsi e svolgere i compiti che prima erano routinari possono presto sviluppare perdita di appetito, difficoltà ad addormentarsi, sviluppo di pensieri suicidi, rallentamento dell’eloquio e delle attività in generale.
In questi casi è opportuno rivolgersi ad un neurologo e sottoporsi ad un’attenta anamnesi per comprendere se si è di fronte ad un principio di malattia degenerativa. Oggi esistono dei medicinali, inibitori della colinesterasi, che consentono di ridurre i sintomi e rallentare il progredire della degenerazione cerebrale.
Inoltre vengono consigliati dei cambiamenti nello stile di vita e lo svolgimento di attività che tengano in allenamento sia il cervello che il corpo:
Quindi, adesso che hai tutte queste informazioni in tuo possesso tira le tue somme.
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