Sono andato in pensione prima e mi è costato 45.000 euro: cosa devi sapere prima di fare il mio stesso errore

Scegliere di andare in pensione prima ha un costo, chiunque prenda questa decisione dev’essere consapevole che l’importo mensile sarà inevitabilmente più basso di quello che si prenderebbe completando gli anni di contributi previsti dalla legge.

Quasi nessuno riesce a fare il lavoro dei propri sogni, e anche quando si realizza il desiderio di lavorare nel campo e di fare la professione che si sognava sin da bambino, spesso i fatti sono differenti da come si teorizzava. Così dopo decenni passati a ingoiare rospi e accettare compromessi pur di avere un sostentamento, si inizia a guardare al traguardo pensionistico come ad una meta da raggiungere il prima possibile.

Anziani che parlano tra loro
Sono andato in pensione prima e mi è costato 45.000 euro: cosa devi sapere prima di fare il mio stesso errore-Senioritalia.it

In questi anni si è parlato a lungo degli scivoli pensionistici, ovvero delle misure sperimentali che a determinate condizioni consentivano ad alcuni lavoratori di lasciare prima il lavoro e ottenere lo stesso l’assegno pensionistico. In questi misure, siano esse Opzione Donna, Quota 103 o Ape Sociale, sono previste delle penalizzazioni economiche, ovvero un ricalcolo della quota pensionistica fino al raggiungimento della soglia anagrafica prevista dalla legge quadro.

La legge però prevede che si possa andare in pensione in anticipo anche senza usufruire degli scivoli pensionistici a coloro che hanno raggiunto un minimo stabilito di anni di contribuzione. Chi inizia a lavorare presto infatti potrebbe maturare i requisiti utili già a partire dai 64 anni d’età.

In questi casi non esiste un ricalcolo dell’assegno pensionistico, poiché gli anni di contribuzione previsti sono stati onorati, tuttavia, visto che il sistema è contributivo e dunque basato su i contributi che sono stati versati nel corso degli anni di lavoro, inevitabilmente il monte di contributi versati e dunque l’importo delle mensilità, sarà inferiore.

Quanto si perde scegliendo di andare in pensione in anticipo

Per darvi un’idea di quanto si potrebbe perdere scegliendo di anticipare l’età pensionistica, facciamo l’esempio di un lavoratore il cui stipendio mensile è di 2000 euro lordi e dunque il suo versamento contributivo mensile di 660 euro. Dopo 40 anni di lavoro, questo avrà accumulato 316.800 euro di contributi, frutto di 7.920 euro annui.

Anziano che legge fogli
Quanto si perde scegliendo di andare in pensione in anticipo-Senioritalia.it

Qualora abbia raggiunto i 40 anni di contributi a 64 anni, se continua fino ai 67 anni previsti dalla soglia anagrafica, il quantitativo di contributi versati sale a 340.560 euro. Dunque se si ritira dal mondo del lavoro a 64 anni avrà una pensione annua di 16.118 euro (1.343, 16 euro al mese), mentre se si ritira a 67 anni di 19.099 euro (1.591,58 euro al mese).

Basandoci sulle aspettative di vita medie, il pensionato vivrà almeno fino agli 82 anni e questo significa che scegliendo di andare in pensione in anticipo avrà perso circa 44.715 euro se si calcola a partire dai 67 anni, mentre diventerebbero addirittura 53.658 se si calcola la discrepanza a partire dai 64 anni.

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