Senior Italia

Fibrillazione Atriale: screening sul territorio di Novara

Obiettivo, far emergere tempestivamente la patologia e favorire una diagnosiprecoce, fondamentale per contrastarla

Una campagna di screening della fibrillazione atriale sulla popolazione senior del territorio di Novara al fine di contrastare questa patologia. È l’iniziativa di Senior Italia FederAnziani che è stata presentata in una conferenza stampa presso il Comune di Novara. Obiettivo, far emergere tempestivamente la patologia e favorire una diagnosi precoce, fondamentale per contrastarla. La campagna realizzata da Senior Italia FederAnziani in collaborazione con ATBV – Gruppo di studio Italiano Aterosclerosi, Trombosi e Biologia Vascolare, Auser Provinciale Novara, Auser Comunale Novara, Spi CGIL Novara-VCO, CST (Centro servizi per il territorio) Novara – VCO, Fimmg Novara, Federfarma Novara – VCO, con il patrocinio del Comune di Novara, e con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo, consentirà lo screening gratuito dei senior che vi si sottoporranno. Gli screening saranno effettuati a partire dal 21 marzo nelle sedi del Comune di Novara, dell’Auser e della Spi CGIL, e saranno refertati dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara. Per prendere appuntamento sul territorio del Comune e della Provincia di Novara ci si può rivolgere alla segreteria organizzativa ai seguenti contatti:

gabriella.vittorio@senioritalia.it

tel. 3429198500.

La fibrillazione atriale è la più frequente aritmia cardiaca di rilevanza clinica e presenta una stretta correlazione con l’età avanzata. La sua importanza è legata anche al fatto di aumentare di ben 5 volte il rischio di ictus cerebrale, seconda causa di morte e prima causa di disabilità nel soggetto adulto-anziano. Attualmente in Italia si stimano ogni anno circa 200.000 ictus, con un costo per il Servizio sanitario nazionale che supera i 4 miliardi di euro. Oltre un quarto sono attribuibili a questa aritmia che può produrre la formazione di coaguli all’interno del cuore, in grado di arrivare al cervello causando un ictus che è quindi definito cardioembolico. Rispetto agli ictus dovuti a cause diverse, quelli di origine cardio embolica hanno un impatto più devastante in termini di disabilità residua e sopravvivenza.

Nella popolazione anziana del nostro paese la frequenza della fibrillazione atriale èdell’8,1% (con tassi del 9,1% nei maschi e del 7,3% delle femmine). Questo significa che un anziano su 12 ne è colpito, portando a stimare in circa 1,1 milioni i soggetti affetti da questa aritmia in Italia, un dato che per effetto dei cambiamenti demografici, risulta essere in costante crescita nei prossimi anni, fino a raggiungere1,9 milioni di casi nel 2060.

Nella popolazione anziana dei 28 paesi dell’Unione Europea, i casi di fibrillazione atriale nel 2016 risultavano 7,6 milioni, destinati praticamente a raddoppiare fino a14,4 milioni nel 2060.

Nel 2016 in Italia gli ultraottantenni affetti da fibrillazione atriale rappresentavano il53% dei casi, per effetto dei trend demografici nel 2060 il 69% del totale. In Europa si passerà dal 51% al 65%.

“Si tratta di una patologia che colpisce gli anziani in maniera molto significativa”, dichiara la Presidente nazionale Senior Italia FederAnziani Eleonora Selvi, “e che può e deve essere affrontata con lo strumento della diagnosi precoce. L’attività di screening deve essere implementata il più possibile perché è l’unica via che consente di far emergere tempestivamente la patologia e di poterla affrontare con maggior efficacia. Con questa campagna vogliamo andare incontro agli anziani del territorio di Novara e offrire loro l’occasione di monitorarsi, promuovendo al tempo stesso una cultura della prevenzione”

“La presenza di fibrillazione atriale, se non viene iniziata una terapia anticoagulante orale, aumenta il rischio di ictus. L’individuazione a livello di popolazione della presenza di fibrillazione atriale ha un ruolo importante, in quanto tale aritmia è spesso asintomatica. Pertanto, nei soggetti in cui non viene diagnosticata perché non vi sono sintomi o vi sono sintomi lievi ed aspecifici, non si può iniziare il trattamento anticoagulante e si instaura un rischio elevato di ictus. Questo è maggiormente vero negli anziani, che presentano una maggiore prevalenza dell’aritmia. La nostra strategia volta a diagnosticare episodi aritmici silenti in un ampio numero di soggetti ha quindi un valore rilevante, sia in termini di prevenzione cardiovascolare per l’attesa riduzione dell’ictus, sia in termini di contenimento della spesa sanitaria legato agli eventi avversi prevenuti. Il nostro approccio, inoltre, si incardina perfettamente verso un incrementato utilizzo delle tecniche di telemedicina, che ha in assoluto un valore positivo, soprattutto nella fase post-pandemica che stiamo vivendo”, dichiara il Prof. Giuseppe Patti, Past President ATBV – Gruppo di studio Italiano Aterosclerosi, Trombosi e Biologia Vascolare, Direttore della Cattedra di Cardiologia dell’Università del Piemonte Orientale e Direttore del Dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’AOU Maggiore della Carità di Novara.

“Sensibilizzazione e prevenzione: sono due elementi fondamentali per affrontare in modo costruttivo il tema della salute. Con questa iniziativa”, spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli, “sarà possibile effettuare una diagnosi precoce, sul nostro territorio, relativamente alla fibrillazione atriale, patologia che purtroppo, se trascurata, può portare a conseguenze molto gravi se non drammatiche. Effettuare uno screening di questo genere consente invece di favorire una diagnosi precoce e di contrastare immediatamente eventuali problemi. Il ringraziamento va a Senior Italia FederAnziani e alle associazioni del territorio, Cst in primis, che hanno accolto l’invito di farsi promotori della necessaria sensibilizzazione tra la popolazione della nostra città a cui è rivolta l’iniziativa”.

“Siamo lieti di promuovere e sostenere attivamente questo innovativo progetto rivolto agli over 65 di Novara e provincia”, dichiara il Presidente del CST Novara VCO Daniele Giaime, “Attraverso il Tavolo Anziani e i nostri canali informativi cercheremo di dare il nostro contributo per il raggiungimento dell’obbiettivo sul monitoraggio della popolazione”

Con il contributo non condizionante di:

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