Quando si parla di ipoacusia bisogna entrare nello specifico. Ecco alcuni chiarimenti
La perdita o calo dell’udito può manifestarsi in modi diversi, soprattutto in base alle cause che la provocano. Ma quali sono le tipologie di ipoacusia più note?
Ecco una classificazione:
· Ipoacusia congenita: un deficit uditivo ereditario o comunque causato da malformazioni e problemi sorti durante la gravidanza o il parto. Qualsiasi struttura del sistema uditivo può essere coinvolta (orecchio esterno, medio e interno).
· Ipoacusia neurosensoriale: la diminuzione delle capacità uditive da ricondurre ad un danno dell’orecchio interno in particolare la coclea (o chioccola), che non è più in grado di convertire le vibrazioni sonore percepite in impulsi nervosi.
· Ipoacusia centrale: quando il danno è alle vie uditive centrali. I sintomi inizialmente possono essere solo di tipo neurologico, strettamente dipendenti dalla causa e dalla sede del danno e, solo successivamente, rivelano il danno uditivo. Il tipo di perdita uditiva è classicamente neurosensoriale con estrema difficoltà della discriminazione verbale.
· Ipoacusia acquisita: l’ipoacusia si presenta in seguito all’influenza di fattori esterni. Nello specifico, può classificarsi in ipoacusia trasmissiva (quando il problema si manifesta alle strutture trasmissive del suono. Es. Otiti) o ipoacusia neurosensoriale (quando il problema riguarda la coclea oppure il nervo acustico). Se entrambe le orecchie subiscono una diminuzione delle capacità uditive si parla di ipoacusia neurosensoriale bilaterale (causata da danno del rumore o da età correlata). Quando ipoacusia acquisita è causata sia da fattori trasmissivi che neurosensoriali si parla di ipoacusia mista (Es. Otosclerosi).
· Ipoacusia fluttuante: la soglia uditiva subisce variazioni nel tempo, seguendo fasi di riduzione e di totale remissione. L’ipoacusia fluttuante è tipica della malattia di Maniere. Quando si ha una situazione di ridotta percezione uditiva in misura uguale per tutte le frequenze si parla di Ipoacusia pantonale.
· Ipoacusia alle alte frequenze: sono caratterizzate da una riduzione della capacità uditiva a frequenze superiori ai 4000 Hz. Tra le più frequenti sono la presbiacusia e la ski slope. Concorrono all’insorgenza di queste forme i traumi acustici acuti o cronici, l’ototossicità, infezioni virali, alcune forme di diminuzione uditiva legata all’età e fattori genetici. Gli effetti di questa perdita uditiva sono variabili, per cui è opportuno valutare individualmente ogni persona in modo da definire la soluzione migliore al suo problema.
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